venerdì 29 maggio 2009

In risposta a Giulia della pubblicità della cocacola

Mi chiamo Sara e vivo a Milano.
Ultimamente tutti parlano di crisi, io non sono ottimista, forse perchè io preferisco le cose complicate.

Da noi non ci sono piste ciclabili e se vai in giro in bici ti affumichi e rischi la vita in mezzo al traffico. La super macchina non l'abbiamo mai avuta e la macchina normale ce l'hanno i vigili perchè papà non è riuscito a pagare una multa che abbiamo preso quando la mamma ha partorito la mia sorellina alla Mangiagalli, zona Ecopass e le multe arretrate perchè non si trovava parcheggio da nessuna parte.

La nonna abita in un appartamento di 35 metri quadri dove c'è spazio a malapena per lei e di sicuro le vacanze da lei non le posso fare. Il resort non so neanche cosa sia.

Preferisco anche io la pizza al sushi (che non ho mai mangiato), il panino con il salame al caviale (che non ho mai mangiato), ma la mamma è casalinga e papà è cassaintegrato che tra qualche mese rimarrà senza soldi e senza lavoro. Per adesso ancora sopravviviamo, ma il salame è abolito.

Alle cene di gala non sono mai stata e il ragù della mamma ormai non è più ragù, la carne costa troppo cara.

Tra poco avremo lo sfratto e allora altro che giocare a carte la sera...

La felicità a tavola non va mai in crisi...fino a quando puoi permetterti una casa e una tavola.

La videolettera di Giulia:
http://www.youtube.com/watch?v=5D9NQhfxWP4

Madonna secret

Sì lo so non si dovrebbe fare gossip, ma certe volte ti capitano proprio davanti certe notizie.
Magari voi ci avevate già fatto caso e per voi non è una notizia nuova, ma oggi zuzzurellando un po' su google immagini, usando colliris (il mio nuovo componente aggiuntivo) ho notato una cosa che mi ha lasciato perpressa. Su daily.co.uk c'era una foto di Madonna, in cui si notavano in maniera spiccata un particolare del corpo della Vip.
La cantante si è sottoposta a centinaia di operazioni chirurgiche (a sentire i gossippari) e gli anni se li porta proprio bene dato che è nata nel 1958. A Londra una gigantesca casa adibita a palestra perchè teme che qualche ragazzina pop possa soffiarle il posto di reginetta.
Un qualcosa però ci rivela la sua vera età, LE SUE MANI:


Ho controllato anche in altre foto:
Tanto che spesso le copre:

Ci avevate mai fatto caso?
Alla fine è anche lei uno gnomo come tutti... certe cose non le può proprio cambiare.

giovedì 28 maggio 2009

Maschera al miele

Honey, la fatina del miele, mi ha chiesto di darvi alcuni consigli. Il miele è prodotto dalle api ed è un cibo di cui molti sono ghiotti. Alcuni lo sostituiscono allo zucchero per addolcire il sapore del caffè o del latte.
Oltre alla vecchia ricetta della nonna sul latte e miele, Honey mi ha suggerito una maschera di bellezza che lei stessa in passato ha consigliato anche alle nostre nonne.
Il miele serve per rigenerare le cellule superficiali della pelle e ha proprietà anche emollienti e nutrienti.

Maschera di bellezza al miele per pelli affaticate
(distende piccole rughe, dona luminosità al viso, velluta la pelle)

Ingredienti:
  • mezzo vasetto di yogurt (al naturale)
  • miele
  • olio di mandorle
Procedimento:
Allo yogurt aggiungete tre cucchiai di miele e un cucchiaino di olio di mandorle. Mescolate. Applicate sul volto. Lasciate agire per circa 20 minuti. Rimuovete con acqua tiepida.


l'immagine è di FaerieQueen

mercoledì 27 maggio 2009

Fiammetta....

"Dopo le "quatto paperelle e i quatto gattini quatto quatto quatto" la tim aveva rimediato all'errore facendo attenzione alla pubblicità...
MA ORA

ORA è arrivata Fiammetta che SOSTENGONO che sia brava a cantare ma non apre bocca e canta in playback. Ok ad essere carina è carina ma volete Fiammetta nella band???

NO NO NO NO quatto volte NO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Mettete qualcuno Bella ma perlomeno che EMETTE SUONI. Se deve cantare, non può stare zitta e fare palesemente finta di suonare. Oppure, perlomeno doppiate meglio. Non so...se non vi è di troppo disturbo... se nella scena DEVE CANTARE... fatele emettere un suono, un grugnito un versaccio, ma fatele fare qualcosa!!!! Va bene l'occhiata da PESCE LESSO ma per lo meno la voglio dopo che ha spaccato, non quando ha fatto PALESEMENTE finta di cantare e suonare!



"Bellatrix!!!!! Spegni quella televisione, sei teledipendente"

E la cosa più difficile...

Ci sono mai delle canzoni che vi entrano nella testa e non riuscite a togliervi? Ecco quella canzone è The hardest part dei Coldplay e l'ho sempre adorata, ma da quando l'ho riascolta nella versione di LeftRigtLeftRight l'ho amata ancora di più.
Vi metto qui il testo della canzone in inglese

Lyric: The Hardest part Coldplay


And the hardest part
Was letting go not taking part
Was the hardest part
And the strangest thing
Was waiting for that bell to ring

It was the strangest start

I could feel it go down
Bittersweet I could taste in my mouth
Silver lining in the clouds

Oh and I
I wish that I could work it out
(I wonder what it's all about in “left right left right)

And the hardest part
Was letting go not taking part
You really broke my heart
And I tried to sing
But I couldn't think of anything
And that was the hardest part (strangest start in “left right left right”)

I could feel it go down
You left the sweetest taste in my mouth
You're a silver lining the clouds
Oh, and I
Oh, and I(Oh, yes I in Left right left right)
I wonder what it's all about [x2]

‘cause in Left right left right

Everything I know is wrong
Everything I do it just comes undone
And everything is torn apart
Oh and thats the hardest part
That's the hardest part
Yeah, thats the hardest part
That's the hardest part


Traduzione in italiano di The hardest part dei Coldplay


E la parte più dura
Era lasciar perdere non prendere parte
Era la parte più difficile
E la cosa più strana
Era aspettare che quella campana suonasse (era aspettare quel momento giusto)
Era l’inizio più strano

Posso sentirla scendere (se si intende l’amarezza)
L’amarezza che io sento nella mia bocca
Lati positivi nelle situazioni spiacevoli (acc perde la poesia)
Oh e io
Io spero che possa risolversi
(io considero che cos’è tutto “left right left right”)


E la parte più dura
Era lasciar perdere non prendere parte
Mi hai davvero spezzato il cuore
E io provavo a cantare
Ma non riuscivo a pensare a niente
E questa era la cosa più difficile (l’inizio più strano in “left right left right”)


Lo sento che scende
Hai lasciato il più dolce sapore nella mia bocca
Sei il lato positivo delle cose
O e io (“Oh, sì io” in Left right left right)
O, e io considero che cos’è tutto

Perché in Left right left right
Tutto quello che conosco è sbagliato
Ogni cosa che faccio si distrugge
E ogni cosa è rotta in mille pezzi
Oh È questa la parte più dura
Questa è la cosa più dura
Yeah questa è la parte più dura
Questa è la parte più dura

lunedì 25 maggio 2009

I TRE PORCELLINI: versione moderna

C’erano una volta tre porcellini laureati con un contratto a progetto che erano stanchi di pagare l’affitto e volevano comparsi una casa propria. Andarono così in tutte le banche della zona a chiedere un mutuo, ma nessuna banca voleva concederglielo.

I porcellini, Timmy, Tommy e Gimmy però non si arresero perché volevano ad ogni costo smettere di pagare centinaia di euro al mese per una casa che non era di loro proprietà e in più volevano crearsi una loro indipendenza per poter un domani sposarsi e avere tanti piccoli porcellini in totale sicurezza economica.

Disperati, decisero di rivolgersi a “Ezech & Company mutui per tutti”. Il lupo Ezechiele aveva incominciato negli anni ’60 ad occuparsi di mutui e si era arricchito in maniera spropositata, tanto che dagli anni ’90 era diventato anche imprenditore e costruttore e recentemente aveva deciso di gettarsi in politica. Il lupo li accolse con mille cortesie e incominciò a chiacchierare del più e del meno con loro, dedicandogli ben mezz’ora del suo tempo e riuscendo a convincerli a stipulare un mutuo ad interessi per loro molto vantaggiosi (20%) e ad impegnare 100 h di lavoro non retribuito alla settimana in caso non riuscissero a far fede al debito e in caso di morte a vendergli l’anima.

Riuscì poi ad indirizzarli su magnifiche case di recente costruzione ad opera della “Ezech & Company”.

Il più piccolo porcellino, Timmy, voleva un monolocale, perché non voleva un mutuo che durasse in eterno, dato che non se la sentiva di essere vincolato per anni. Così il lupo gli propose “un fantastico monolocale di recente costruzione per gli amanti della natura, con architettura innovativa, una casa costruita con materiali interamente biodegradabili, per gli amanti dei tempi antichi” al timido porcellino sembrava solo una casa costruita con la paglia, ma Ezechiele assicurò che era paglia geneticamente modificata, totalmente ignifuga, resistente al terremoto, alle intemperie, ai tornadi e ai meteoriti. Gli fece quindi firmare il contratto in cui, se Timmy avesse avuto un microscopio avrebbe potuto leggere “si declina ogni responsabilità in caso di crollo, incendio, disastri naturali dato che l’acquirente era stato preventivamente avvertito di ogni pericolo”. Il porcellino scambiò la scritta per una macchia d’inchiostro e firmò il contratto e divenne proprietario della sua adorabile casetta che pagò a 70 mila euro.

Tommy voleva invece una casa leggermente più grande e che sembrasse un po’ più sicura, infatti la casa di Timmy, sebbene fatta con paglia geneticamente modificata, gli sembrava abbastanza fragile.

Però anche lui non voleva un mutuo che gli durasse in eterno così accettò quando il lupo gli propose una casa solida come una roccia, fatta con legno modificato geneticamente più resistente del cemento armato. L’adorabile casetta era “per gli amanti della natura, costruita con un’architettura simile a quella di una baita di montagna di altri tempi. Una casa in cui puoi sentire l’odore degli alberi e vivere delle emozioni uniche”. Tommy accettò con entusiasmo di comprare quella magnifica casa che pur essendo costruita con il legno era a prova di pioggia, vento, fuoco, vulcano, terremoti, meteoriti e bomba atomica. Così firmo un contratto simile a quello di Timmy sempre con su una “strana macchia” e si impegnò a pagare la casa ad il vantaggiosissimo prezzo di 100 mila euro.

Gimmy era da sempre stato il più previdente dei maialini, ottimo lavoratore ed economo. Tra le altre cose il suo contratto a progetto sarebbe diventato a breve contratto a tempo determinato.

Così decise di prendersi quella adorabile casetta che aveva adocchiato da quando erano entrati nel complesso, quella con un grande giardino e costruita con mattoni e cemento e con quelle adorabili fioriere alle finestre. Oh se era stupenda! Semplicemente perfetta, aveva anche un camino! Ezechiele la pubblicizzò come “una casa costruita con mattoni e cemento, per chi ama la tranquillità e vivere a contatto con la natura in totale comodità” e gli fece vedere anche che aveva il camino, un’adorabile taverna, quattro locali più servizi con ampio garage. Così Gimmy firmò il contratto con la macchia e trattò con Ezechiele che alla fine gli offrì la casa a 240 mila euro.

Passarono gli anni. Tim e Tom erano sempre più disperati, le loro case continuavano a sgretolarsi davanti ai loro occhi, finirono in causa contro Ezech & Company, ma persero clamorosamente. Finirono di pagare il mutuo a stento e arrivando addirittura a prostituirsi, quando persero entrambi il lavoro a causa della Grande Crisi del 2009. Si ingegnarono però a trovare mille modi per aggiustare la loro casa e oramai erano diventati grandi esperti nel riparare i danni.

Gimmy invece era contento della sua casa e lavorava notte e giorno per pagare il mutuo, accettando qualsiasi tipo di lavoro purché onesto, alla fine con mille sacrifici riuscì a tirare avanti. Non stava mai a casa, ma quando ci stava si sentiva ripagato per tutta la vita di stenti che conduceva. C’era solo un piccolo problema, la notte sentiva degli strani scricchioli, ma Ezechiele gli disse che era un fantasma e che gli dispiaceva di non avergli detto niente a proposito all’inizio, ma credeva di aver risolto chiamando i Ghost Busters. Gli propose quindi di chiudere un occhio se lui gli faceva 40 mila euro di sconto. Gimmy per 40 mila euro in meno da pagare era disposto anche a chiudere occhi, naso e bocca.

E così il tempo passò.

Fu allora che avvenne il terremoto e che la casa di Gimmy, Tim e Tom si sgretolò come neve al sole.

Tim e Tom erano ormai abituati a questi piccoli inconvenienti.

Gimmy, invece, venne a stento tratto vivo dalle macerie e quando gli spiegarono cosa era successo si sentì ancora più male, una vita intera di sacrifici ridotta a pezzi. Anni ed anni di stenti, privazioni e la casa era caduta come quella di Tim e Tom… non capiva. Qualcuno gli disse che la casa era stata cementificata con sabbia di mare. Gimmy sembrava aver perso tutte le forze. Poi venne Ezechiele a chiedergli di saldare il mutuo o lavorare per lui 100 ore al giorno.

Così Gimmy fece l’unica cosa possibile. Comprò una pistola e un barile di benzina e un accendino. Andò a casa del lupo, che era lì, solida, come nessun altra che la sua società avesse mai costruito. C’erano guardie dappertutto, ma Gimmy l’aveva previsto perciò in precedenza aveva suggerito a Tim e Tom uno scherzo mancino da fare ad Ezechiele, ovvero distrarre le sue guardie con delle ragazze molto belle (conoscenti dei porcellini, che per anni si erano prostituiti). Mentre le guardie erano distratte i due porcellini potevano scrivere, sul muro della casa, indisturbati: “sono un assassino” mentre altri piccoli balordi porcellini avrebbero lanciato dei petardi in modo che le guardie impazzissero dal nervosismo e anche il lupo.

Gimmy, conoscendo i suoi fratelli era sicuro che avrebbero subito messo in atto un piano così bislacco e approfittò del fatto per sistemare il suo di piano.

Si vestì il più nero possibile con un cappello dello stesso colore, gettò delle bistecche soporifere ai grossi cani ed entrò in casa proprio nel momento in cui le guardie erano distratte. Aveva poco tempo prima che iniziassero a sparare petardi. Ezechiele era nel suo letto che dormiva come un angelo, per niente disperato come le centinaia di persone che aveva ucciso e che erano morte nel loro letto schiacciate da anni di sacrificio. Gimmy lo odiò, puntò la pisola, schiacciò il grilletto e gli sparò alla gamba. In contemporanea fuori scoppiò un petardo. Ezechiele si svegliò e guardò in faccia contratto dal dolore il suo assassino. Gimmy gli sputò in faccia e poi puntò il grilletto al cervello e temendo che non fosse morto sparò dritto al cuore. Fuori continuavano ad esplodere petardi. Gimmy buttò benzina sul letto. Poi andò nell’ufficio del lupo, sparse benzina dappertutto e accese il fuoco. Scappò dalla finestra poco prima che saltasse in aria la casa. Nessuno si accorse di lui.

Qualcuno provò ad indagare ma erano in troppi ad avercela con Ezechiele che non sapevano da dove cominciare.

E cosa ne fu sei porcellini? Vorrei tanto poter dire che vissero felici e contenti…

venerdì 22 maggio 2009

Melrose Place 2

a 1000 anni si sa si è un po' confusi. Si incominciano a confondere le date. Così è successo alla fata Bess.

"Violet, ma che anno è questo?"

"2009 Bess, che razza di domande, perchè lo chiedi?"

"Sicura?No perchè in televisione c'è Beverly Hills e Melrose Place"

"avevano finito le idee..."

"oh cavolo, speriamo che non le finiscano anche in Italia o tra qualche anno vedremo il seguito di Silvio e Naomi Letizia"

E questo fu il commento di Bess e Violet alla sfavillante notizia della nuova edizione di Merlose Place che la cw manderà in onda l'anno prossimo in America e che in Italia andrà in onda tra due anni sulla rete pubblica.

Il trailer potete vederlo anche voi, come Bess, qui: http://www.youtube.com/watch?v=nGly6_Hm0SA

Disse Benjamin Franklin...

La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione.
La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto

Domanda di Lya sul post dell'intervista allo gnomo

Lya, follettina, chiese dopo aver letto il post sull'intervista allo gnomo:

"Ma si parlava di Silvio Berlusconi e della situazione in Italia, giusto"?

Qualcuno le tappò la bocca.

Clap and Win


A Cassano d'Adda, Domenica 24 maggio 2009, ci sarà una gara di band rock giovanili al Centro Sportivo Facchetti. Durerà dalle 16 alle 23, quindi ben sette ore. I vincitori saranno scelti dal pubblico e l'ingresso è gratuito.

Chi riceve più applausi vince

Intervista allo gnomo

L'altro giorno, con mia grande sorpresa, ho ricevuto l'onore della visita di uno gnomo. Non mi ha detto il nome, ma le sue parole mi hanno colpita. Mi ha chiesto di pubblicarle. Vi riporto l'intervista per intero, spero abbiate la pazienza di leggerla. Ne vale la pena.

È con grande onore che sono qui ad intervistarla. Normalmente voi gnomi rifuggite alla nostra presenza, come mai oggi è qui?

Per la vostra situazione, ne siamo sconvolti e abbiamo anche un po' paura a dire la verità. Sa com'è non piace a nessuno che le cose cambino, specie se cambiano in peggio e se vediamo anche una minaccia per il nostro popolo nel vostro cambiamento.

No, veramente non capisco molto bene a cosa si riferisce. Che cosa intende dire?

Non capisco se lei sia veramente ottusa come una quercia conca o se davvero non sa cosa intendo. Parlo, ovviamente, della vostra situazione. Voi esseri umani, soprattutto voi che abitate nel suolo che chiamate "italico"-anche se non capisco questo vostro senso del possesso che ci ha rovinato...ma è un'altra storia- insomma a voi riguarda più che ad altri. Mi spiego più chiaramente: VOI ci ricordate NOI; la nostra storia. Beh voi siete più inguiaiati di noi a dire il vero uhm "inguaiati"... si dice così, giusto" sa per dire nella....? Scusi sa ma non sono molto bravo con il vostro gergo.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Specifichi meglio, non riesco a comprendere perfettamente.

Vede, fino a qualche secolo fa, come lei ben sa, noi vivevamo nei boschi e nelle foreste. Ora queste stanno scomparendo sempre di più e noi ci ritroviamo spesso senza casa e senza lavoro giacché il nostro lavoro era quello di aiutare la Natura e la nostra casa era la Natura. Così alcuni sono emigrati nelle città, altri vivono sottoterra, altri caparbiamente vivono nella "natura" altri ancora si sono semplicemente lasciati andare nel grande blu e nella grande madre terra, voi lo chiamate morire, se non sbaglio.
In ogni caso ora come ora siamo in pericolo tutti quanti. Ed è per questo che sono qui.

Mentre voi esseri umani stavate progredendo scientificamente, noi vi osservavamo con interesse. Apprendevamo tutto da voi, ci avete sempre affascinato, siete le creature più complesse che conosciamo.
Ci avete distrutto ma ci risultate sempre amabili.
Eravamo anche in contatto con voi un tempo e ci piaceva. Copiavamo la vostra tecnologia, il vostro pensiero. Dante è anche uno dei nostri capisaldi della letteratura, per intenderci, abbiamo avuto centinaia di discussioni con Leonardo (Da Vinci) e la nostra conoscenza di medicina andava di pari passo con la vostra e vi superavamo anche. Così un'analoga situazione economica e politica, come la state vivendo voi adesso, l'abbiamo già vissuta anche se in piccolo rispetto a voi.

Mi racconti...

Non so come andò precisamente. La vostra teoria del denaro, del lavoro, della democrazia, ci sembrava ottima, per non parlare dell'economia. Così adottammo anche noi le vostre idee.
Non so, come non so perché forse incominciammo ad imitarvi anche nei vizi e diventammo totalmente incontrollabili.
Deve sapere che da noi, quella che voi chiamate Televisione, esiste da sempre, perché è un nostro potere... ma non sto qui a spiegarle bene, non ha importanza. A un certo punto incominciammo a prestare fede a uno gnomo sbagliato. Lui ci comandava attraverso il nostro potere, controllava la nostra - come la chiamate voi?ah sì... la stampa. Il nostro modo di pensare e di agire. Non avevamo più neanche voglia di apprendere, che ci importava se qualcuno pensava al nostro posto? Le cose incominciarono andare male, la corruzione dilagò. Si costruivano ponti, senza costruirli, dando in appalto a costruttori fantasmi che incassavano soldi e lasciavano le cose a metà o addirittura si facevano pagare il quadruplo del valore del lavoro per non fare il lavoro. Oppure si costruivano le nostre case con la sabbia di mare e con materiale scadente. Si utilizzavano anche i vostri rifiuti tossici triturati. Si facevano mutui a gente che non poteva pagare e s’inventavano soldi che in realtà non esistevano. E il nostro gnomo capo copriva i suoi atroci delitti e le sue corruzioni corrompendo gli gnomi-giudici.
Nessuno di noi se ne accorgeva o se lo faceva voltava la testa da un'altra parte.
Ci dicevano che il nemico era l'UOMO. Cioè voi. Incominciò un odio verso di voi, quando alla fine la colpa era solo nostra. Perché eravamo ciechi e pretendevamo di vedere. Credevamo a chi ci diceva "SIAMO OTTIMISTI, TUTTO VA BENE" ma in realtà tutto andava male e noi non capivamo. Ci imbottivano di schifezze che chiamavano "cultura". Le nostre stampe erano piene di PETTEGOLEZZI. Insomma eravamo come voi. Beh non proprio per lo meno il nostro gnomo metteva al governo marionette ma non si è mai come dite voi quella cosa empia...beh avete capito... gnomine minorenni...Però per il resto era corrotto come il vostro. Sa mafia e il resto...Insomma eravamo ciechi e governati da st.... uhm forse questo non si dice... uhm governati da persone corrotte. Potrei continuare, ma ha ben chiara la situazione...

Ehm veramente no...non capisco quello che vuole dire. Non è la nostra situazione, da noi tutto va bene...

Sì, sì anche da noi tutto andava bene... LO SA. Non si mente a se stessi. Non si può ignorare ciò che è palese e poi a che serve ignorare??? Tra le altre cose ho parlato con lei che è una giornalista perché capisco perfettamente che certe persone VI DICONO COSA DOVETE DIRE E COSA DOVETE SCRIVERE.

Ammettendo che io capisca che davvero le cose siano così, e non dico che sono d'accordo.

e neanche lo smentisce

Ammettendo che le cose siano così che cosa possiamo fare?

Aprire gli occhi.

E una volta aperti

Non posso dirvelo, non lo so neanche io.

Voi come avete risolto

In tanti modi, ma le cose non sono mai state più come prima. Niente. La nostra vita è totalmente cambiata. Rifuggiamo voi umani, perché abbiamo paura di corromperci ancora. Non perché non vi amiamo, ma semplicemente assorbiamo TROPPO di voi. Quello che sta succedendo ci spaventa. Temiamo una nuova rivoluzione. Vostra e anche nostra. Voi rivoluzionando il vostro mondo rivoluzionate ancora una volta il nostro. Sono qui per questo. La nostra situazione non si è ancora risolta.

Come possiamo risolverla

Aprendo gli occhi a TUTTI. Ricreando nuovi ideali, correggendo alcuni caratteri, riappropriandovi della vostra vita. Il resto verrà da sé, ma scordatevi il mondo di prima. Di più non posso aggiungere. Ho già detto abbastanza.

Tornerà a farci visita?

Come no? La vedo dura che una mia sola visita possa bastare. Se ne avrò l'occasione, tornerò.

Grazie lei non sa quale onore mi ha fatto....

Non c'è onore più grande che nell'ascoltare e applicare saggi consigli. Se vuole ringraziarmi faccia il suo dovere. Pubblichi l'intervista e ascolti e pensi a quello che ho detto. Combatta perché tutti sappiano o per lo meno cerchi di farlo con tutti quelli che le stanno vicino. D'altronde lei è solo un minuscolo granello, ma un granello può formare qualcosa di più grande. Arrivederci....

giovedì 21 maggio 2009

I valori dei giovani

Dicono: "I giovani non hanno più valori"
Deridono Susie la ragazza truzza

http://www.youtube.com/watch?v=S3OTx4wN1zc&eurl=http%3A%2F%2Fwww.02blog.it%2Fpost%2F5130%2F5130&feature=player_embedded
(che detto tra noi sembra una parodia dei truzzi e secondo me c'è e non ci fa)

e gli "emo"

http://www.youtube.com/watch?v=zNvFa_0MLCs&eurl=http%3A%2F%2Fwww.02blog.it%2Fpost%2F4507%2Fnotizie-inutili-a-milano-emo-vs-truzzi&feature=player_embedded

Ma a dire la verità tra una risata e l'altra forse ci si dovrebbe fare un esame di coscienza. I ragazzi d'oggi non hanno valori. "Che valori avete"-chiedono...e loro rispondono "Che valori hai?" al compagno.
Diciamo la verità com'è... I giovani non hanno valori.
E di chi è la colpa?
Dei giovani?
Prendiamo il valore basilare: LA FAMIGLIA...
Il padre e la madre di un tipico ragazzo milanese escono di casa alle 7 del mattino e tornano a casa stressati alle 7 di sera. Hanno giusto il tempo di controllare qualche compito e via.
Dov'è la famiglia?
E soprattutto quando sai che è difficile trovare un lavoro, che una volta terminati gli studi sarai uno di quelli "con il contratto a progetto" e prenderai una miseria, sempre precario, mai sicuro di niente... COME PENSI ANCHE LONTANAMENTE DI POTERTI CREARE UNA FAMIGLIA?

Prendiamo poi la libertà...
In questa società nessuno è libero, ti dicono cosa devi fare, come devi comportarti, cosa devi votare, cosa devi vestire, chi devi essere.
Te lo ripetono anche se non vuoi ascoltare e alla fine ti ritrovi ad esserlo non sai neanche come. Anche essere fuori moda, un disadattato, uno che predica la libertà è di moda. Ed essendo di moda non si è più neanche liberi di essere liberi ma si è schiavi di una libertà fittizia. Posso dire "sono libero" ma non lo si è mai...

Prendiamo ancora un altro valore?
Quale? L'istruzione?
Cosa te ne fai al giorno d'oggi di una laurea? L'appendi al muro? Ti piace studiare? Chi se ne.... tanto non sei figlio di papà e la tua laurea non servirà a niente. O a quasi. Specie se ti interessano le materie letterarie/filosofiche.

Andiamo avanti?
Il rispetto? La legge dice rispetta chi ti rispetta... il mondo dice: rispetta chi ha i soldi e il potere. Tu che non hai soldi e potere cosa sei?

Poi?
L'onestà? Fin da quando sei piccolo, a scuola, ti insegnano una cosa sola: "il più furbo vince". Se riesci a copiare senza farti sgamare prendi un bel voto e non subisci conseguenze. Proprio come gli antichi spartani che sostenevano che si potesse rubare ma senza farsi prendere.

Ancora? La politica?
Quale? Quella che al potere ci vanno solo chi ha soldi, chi ha POTERE (e il potere si sa ANCHE da cosa deriva-vedi legge del più furbo) e chi mente meglio, chi ha la parlantina più efficace e possiede la maggior parte dei media in Italia (media-quarto potere)

Diciamo la verità. La gente comune ha il sogno di una famiglia con i figli in una bella casa. A questo si aggiungono la libertà, il rispetto e tante altre piccole cose.

La famiglia ci viene negata, perchè senza soldi non puoi crescere i tuoi figli e senza soldi rimane solo l'amore e l'amore in mezzo alla strada non è il massimo. La casa costa troppo, senza lavoro non te la puoi permettere...

Combattiamo? Come... Se i giornali non parlano di te non esistono, le guerre non ci piacciono, siamo cresciuti consapevoli di voler morire per tutti gli ideali ma non disposti ad uccidere nessuno, perchè uccidere è sempre e comunque ingiusto. Tra le altre cose quelli della mia generazione, quelli degli anni '80/'90 hanno visto peggiorare le generazioni seguenti, diventare degli amebi affascinati da qualcosa di fatuo. In televisione non c'è più Lady Oscar, ma bambole rifatte. Siamo come dei Lemmings istruiti al suicidio per il bene del giocatore più forte e potente.

Come fa un Lemmings a ribellarsi? Come fa un Lemmings a emergere dal gruppo? Come fa un Lemming ad avere qualche valore?

Sì esiste internet, ma in internet c'è tutto e niente.
Non parlateci di valori, voi che li amavate tanto e poi ce li avete tolti. Voi che combattevate il '68 e ora al governo ci state distruggendo ogni cosa in cui credavamo, ogni cosa che volevamo. Voi che ci lasciate spossati, voi che ci prendete in giro perchè siamo quello che siamo perchè voi avete voluto così. Voi che frenate ogni nostro tentativo di ribellarci dicendoci che siamo solo dei teppisti, dei comunisti e manco sapete cosa vuol dire.
Voi che ci spingete a credere a quello che volete, noi che ci crediamo perchè è meglio avere una speranza piuttosto che non averne nessuna.
Noi che preferiamo essere ottimisti perchè se no il mondo di crollerebbe addosso. Noi che crediamo alle bugie perchè nessuno ci dice la verità o se ce la dice ci sentiamo impotenti.
Noi che ci arrabbiamo ma la nostra rabbia passa inosservata.
Noi che siamo delle formiche che nel loro piccolo si incazzano ma non riescono in ogni modo a farsi udire.
Cosa pretendete che vi diciamo? I valori li avevamo ma ce li avete tolti? Voi, Noi....
Siamo tutti responsabili di quello che sta accadendo. Non c'è niente da ridere. Non c'è neanche da combattere? Contro cosa? Contro i mulini a vento?
Siamo solo dei Don Chisciotte.
L'unica cosa che ci rimane sono i sogni. E gli incubi.

mercoledì 20 maggio 2009

Gli gnomi

Lo gnomo è una creatura mitica, è estremamente piccola e ama vivere nella foresta o nel bosco a stretto contatto con la natura. Si dice che si prenda cura degli alberi e delle piante e che li aiua a crescere. Altri dicono che vivono sottoterra. Il nome "gnomo" deriva forse dal latino gnomus, ma si pensa anche che discenda dal Greco γνώσις gnosis che vuol dire conoscenza. Molto più probabilmente viene da genomos ovvero abitante della terra. Un'altra teoria è che derivi dall'Arabo نوم che vuol dire "sonno". Non è neanche da escludere che Paracelso che li nomina spesso si sia semplicemente inventato il nome....

Qui però non si parla solo di gnomi. Non si parla solo di folletti e fate, non si parla di fiabe ma si parla di vita. Misteriosa e no. Visibile o meno.
Questo è il mio blog.
Troverete notizie su telefilm, film, sul piccolo popolo, su me stessa, su nessuno, su centomila... Non ho intenzione di creare qualcosa di monotematico. Nessuno lo è. Non lo sono neanche io. Vado a fasi e queste fasi dipendono da tanti piccoli blocchi che si sommano uno con l'altro.
L'importante non è contraddirsi ma che alla fine tutto quello che faccio assomigli da lontano ad una linea retta. Come una barca che non si muove perfettamente dritta, da lontano lascerà una scia dritta, così siamo noi (come disse un giorno un grande uomo). Zompettiamo di qua e di là, ma alla fine è il nostro Io che ci spinge.
Benvenuti gnomi. Benvenute fatine, benvenuti esseri umani. Questo è solo un pezzo di vita, quelli che leggerete sono pezzettini di me.
Un timido gnometto che fa capolino da un albero....

Il tesoro nascosto

La leggenda narra che alla fine dell'arcobaleno uno gnomo ha nascosto il suo tesoro. Tante persone hanno cercato di raggiungere la fine dell'arcobaleno per diventare ricche. Alla fine tutte ci riescono in un modo o nell'altro.
L'arcobaleno gioca tanti brutti scherzi. Quando sembra che l'hai raggiunto lui si sposta e poi rincomincia la caccia al prossimo arcobaleno. Alla fine però tutti lo raggiungono. Nessuno però ha mai raccontato come e quando. Semplicemente l'arcobaleno è l'inizio e la fine di tutto.
Lì sotto giace la pentola d'oro.

martedì 19 maggio 2009

Nomi di fate

Ho trovato un sito in internet davvero carino. Genera nomi di fate. Come ti chiameresti se fossi una fata? il sito prova a darti una risposta. Il funzionamento è semplice inserisci il tuo nome e cognome e ti dice come ti chiameresti se fossi una fata.
Ovviamente è solo un gioco sfizioso che può dare utili suggerimenti in caso tu voglia scrivere qualcosa o regalarti un nickname...

Il sito è questo

L'aquila e l'aquilotto ferito

C'è una storia che si ripete spesso. C'è un'aquila maestosa che spicca il volo e un aquilotto nel suo nido, troppo piccolo per muoversi, ferito che deve essere curato dall'aquila gigante.
Ogni volta il piccolo l'attende speranzoso e aspetta che arrivi con il cibo e con il suo dolce calore. La vede che vola lontano, lontano. Ogni giorno più lontano...

E ogni giorno capisce o forse teme solamente che forse un giorno non tornerà più e che rimarrà solo, solo come un povero aquilotto sperduto nel nulla...

lunedì 18 maggio 2009

cercasi sorriso

Eowin si accorse che qualcuno aveva rubato il suo sorriso. Quello che gli illuminava il volto. Non lo trovava neanche nell'armadio o nella casa di Wendy.
Scrisse un annuncio: "Cercasi sorriso disperatamente".

Wendy promise di ricucirglielo.

Eowin non smette ancora oggi di cercarlo. Qualcuno ha voglia di aiutarlo?

"Non capisco il problema! Cosa ti succede?"

disse la persona che aveva affondato il pugnale nel suo stomaco mentre lei agonizzava

Una delle canzoni del bosco

Il video di Malcom degli Arrogant Worm
Malcom

Malcom: la canzone



Billy solve his problems with by calling up his mom
Heather solves her problems with drugs and alcohol
Daniel solves his problems with a doctor and the law
But malcolm's got his own way, it's better than them all

'cause malcolm solves his problems with a chain-saw
Malcolm solves his problems with a chain-saw
Malcolm solves his problems with a chain-saw
And he never has the same problem twice

Whether it's a bill or a cheque arriving late
Rancid marble cheese or a steak that's second rate
Awful tv programs or a broken elvis plate
Or his fiance who dumps him because he's gaining weight

Malcolm solves his problems with a chain-saw
Malcolm solves his problems with a chain-saw
Malcolm solves his problems with a chain-saw
And he never has the same problem twice

And he goes vrrrrrmmm vrrrrrmmm
Problem solved!

Dibujos viveva in un libro. Era solo una marionetta nelle mani di una penna manovrata da qualcuno.
Viveva storie allucinanti, piene di orrore, tristezza e se ogni cosa poteva andare male accadeva a lui.
Era come essere costantemente nella mente allucinata di un Poe alticcio o dello sceneggiatore della più assurda puntata di X files. Per non parlare delle cose che accadevano alla Harper's Island o meglio alla Agatha Christie. Lui era sempre uno di quei dieci piccoli indiani. Sballottolato a destra e a manca, in storie sempre più allucinanti come nel peggior Dylan Dog.
Poi un giorno la vide e non si sa per quale magia come quando e perchè riuscì ad afferrarla. La penna magica. Incominciò a scrivere di cose bellissime, quelle che lo riempivano di felicità. Niente e nessuno alterava il suo mondo, i suoi amici erano felici e insieme vivevano in questa illusione che è la fantasia come mai si era vissuto fino ad ora. Poi però qualcosa cambiò. Mancava qualcosa. Non risucivano a capire cosa. Era tutto così immortalmente perfetto. In quella immanente irreale felicità mancava qualcosa. Dibujos pensò e ripensò alla fine prese la penna e

E Lilith non accettò Adamo

Lilith non lo accettava. Non ammetteva in alcun modo che quella potesse essere la sua vita. Rinchiusa in un posto ad accettare ordini. Lei voleva assolutamente sapere. Voleva capire, voleva andare da altre parti, non voleva qualcuno che le imponesse qualcosa. Non le interessava mangiare frutti che l'avrebbero resa potente e immortale. Non le interessava stare con qualcuno che ogni giorno le rinfacciava che era nata da una sua costola che si era sacrificato per lei. Lilith non lo voleva. Come non voleva mangiare nessun frutto. Semplicemente non voleva niente che le fosse imposto. Certo una vita del genere era un paradiso. Ma non lo scendere a compromessi. Era grata a chi l'aveva creata, anzi lo adorava, e non avrebbe voluto disubbidire. Così gli parò. Gli disse che non voleva che qualcuno per tutta la vita gli dicesse cosa fare, voleva essere libera, pari a quella persona e non sua sottomessa semplicemente perchè lui inconsapevolmente, controvoglia e scocciato le aveva regalato una costola. Voleva solo essere libera di essere come gli altri animali, come gli alberi che crescevano. Non accettava che qualcuno anche solo minimamente la comandasse. Dopotutto l'unica regola che avevano era solo che non mangiasse quel frutto, che non volesse essere come LUI, con gli stessi poteri. Essere onnipotente non le interessava, voleva solo la libertà. La chiese, combattè per averla e la ottenne. Semplicemente scelse e con fatica abbandonò quel posto fantastico. Perfettamente consapevole di quello che stava facendo, ma era meglio vivere da qualche altro posto piuttosto che sottostare a leggi ingiuste. E questa è la sua storia.

Le vacanze di Abigail

Abigail era in ospedale, certo niente di grave, semplicemente per un po' non poteva camminare e doveva fare riabilitazione. Stava studiando per superare quel maledetto esame da strega che le sarebbe servito per poter fare delle pozioni che facevano capire meglio la lingua Quenya . Certe volte si chiedeva che senso avesse lavorare sodo per una cosa del genere, bastava andare sul posto e apprenderla e bere un intruglio magico che avrebbe fatto in modo che in pochi giorni la sapessi abbastanza bene. Fatto sta che Abigail aveva la gamba ingessata, ferma nel letto in un caldo atroce di Agosto. Nell'aria aleggiava un tanfo orrendo di qualche disinfettante. Malgrado fosse una strega non poteva fare nessuna magia per guarire e doveva stare sdraiata a guardare il soffitto. Dolorante e con un mal di testa atroce. Non le sembrava per niente di essere in una fiaba. Quanto avrebbe voluto essere in un altro posto. Quanto avrebbe voluto Lui al suo fianco. Solo che lui non c'era. Le arrivò un messaggio. Era arrivato nella terra delle fate. Il viaggio era andato bene, la salutava e le ricordava che se era partito l'aveva fatto solo per lei.
Greatwit era partito perchè così avrebbe appreso meglio la lingua Quenya che gli serviva per accedere a quel fantastico lavoro che gli avrebbe fatto quadagnare tanto. Le aveva anche detto che lo faceva per lei e che a lui non piaceva per niente andare in giro a bere intrugli magici in altri posti che non erano casa sua se non era costretto a farlo. Bere intrugli, si sà è faticoso.
Abigail immaginava quel posto, lo aveva studiato così tanto. I suoi prati, i suoi monumenti, la sua atmosfera. Aveva desiderato così tanto andarci. Con la mano allontanò la fastidiosa mosca che le ronzava intorno. Odiò Greatwit. Si odiò per averlo odiato. Continuò ad odiarlo...
Mise il broncio. Smise di avere il broncio. Diventò irritabile. Provò istinti omicidi verso la mosca.
Sogno di un Edward che stava vicino a una Bella. Sogno di un Ian che teneva tra le mani tutto il tempo una Wanda. Sognò il paese della lingua Quenya. Smise di sognarlo. Non sognò Greatwit. Gli rispose: "wow com'è il posto?" spense il cellulare. Lo riaccese. Lo rispense. Mandò un messaggio a друго́й. Non si sentì in colpa. Chiuse gli occhi. Si sentì con il magone. Prese il libro per studiare, lo richiuse. Lo riprese. Le veniva solo rabbia.

Concentrati...concentrati... la gamba...la mosca. Sul libro si parla di morte...concentrati... sul libro si parla di mosche...concentrati...sul libro si parla di lillà...concentrati...sul libro si parla di tordi beffeggiatori...concentrati...sul libro si parla di fiori velenosi... concentrati...sul libro si parla di una fanciulla avvelenata...concentrati...sul libro si parla di una fanciulla che fuori è veleno e dentro è pura...concentrati...

Roywin e il mondo degli gnomi

Se fosse stato uno gnomo non si sarebbe creato tutto quello casino che poi è successo.
Si sarebbe semplicemente nascosto in qualche meandro della terra sprofondando o semplicemente scomparendo nel nulla. Ma ormai il mondo degli gnomi non esiste più o per lo meno non come lo immaginiamo. Non è neanche il mondo di Artemis Fowl o il mondo di Harry Potter qui la magia non esiste. Quando succede una cosa, non si può rimediare. Beh forse non è poi così lontana questa vita dal mondo di Harry Potter, anche se sei magico e lo sai, il dolore ti colpisce sempre come un pugno allo stomaco.
Certe volte però non è solo il dolore ma anche quei sensi di colpa che ti sconvolgono e ti rendono così piccolo che vorresti sprofondare. Sprofondare nel nulla come Roywin. Se non l'avesse lasciata andare non sarebbe successo. Se non avesse detto di sì ad ogni sua richiesta. Se non fosse stato così accondiscente forse non si sarebbe mai sentito così solo. Certo lei era lì. Da qualche parte. Lì forse ma non più qui. Roywin pensò e ripensò. Si concentrò. Voleva tornare indietro nel tempo, fare in modo che ci fosse un rewind. Si sentì impotente e anche così piccolo e inutile. Perchè nella vita reale non si possono fare certe cose? Perchè semplicemente assisti alla tua vita? Perchè quando hai solo voglia di raccontare le parole finiscono?
Roywin si sedette sulla roccia e chiuse gli occhi. I suoi occhi si riaprirono in un altro mondo.