lunedì 25 maggio 2009

I TRE PORCELLINI: versione moderna

C’erano una volta tre porcellini laureati con un contratto a progetto che erano stanchi di pagare l’affitto e volevano comparsi una casa propria. Andarono così in tutte le banche della zona a chiedere un mutuo, ma nessuna banca voleva concederglielo.

I porcellini, Timmy, Tommy e Gimmy però non si arresero perché volevano ad ogni costo smettere di pagare centinaia di euro al mese per una casa che non era di loro proprietà e in più volevano crearsi una loro indipendenza per poter un domani sposarsi e avere tanti piccoli porcellini in totale sicurezza economica.

Disperati, decisero di rivolgersi a “Ezech & Company mutui per tutti”. Il lupo Ezechiele aveva incominciato negli anni ’60 ad occuparsi di mutui e si era arricchito in maniera spropositata, tanto che dagli anni ’90 era diventato anche imprenditore e costruttore e recentemente aveva deciso di gettarsi in politica. Il lupo li accolse con mille cortesie e incominciò a chiacchierare del più e del meno con loro, dedicandogli ben mezz’ora del suo tempo e riuscendo a convincerli a stipulare un mutuo ad interessi per loro molto vantaggiosi (20%) e ad impegnare 100 h di lavoro non retribuito alla settimana in caso non riuscissero a far fede al debito e in caso di morte a vendergli l’anima.

Riuscì poi ad indirizzarli su magnifiche case di recente costruzione ad opera della “Ezech & Company”.

Il più piccolo porcellino, Timmy, voleva un monolocale, perché non voleva un mutuo che durasse in eterno, dato che non se la sentiva di essere vincolato per anni. Così il lupo gli propose “un fantastico monolocale di recente costruzione per gli amanti della natura, con architettura innovativa, una casa costruita con materiali interamente biodegradabili, per gli amanti dei tempi antichi” al timido porcellino sembrava solo una casa costruita con la paglia, ma Ezechiele assicurò che era paglia geneticamente modificata, totalmente ignifuga, resistente al terremoto, alle intemperie, ai tornadi e ai meteoriti. Gli fece quindi firmare il contratto in cui, se Timmy avesse avuto un microscopio avrebbe potuto leggere “si declina ogni responsabilità in caso di crollo, incendio, disastri naturali dato che l’acquirente era stato preventivamente avvertito di ogni pericolo”. Il porcellino scambiò la scritta per una macchia d’inchiostro e firmò il contratto e divenne proprietario della sua adorabile casetta che pagò a 70 mila euro.

Tommy voleva invece una casa leggermente più grande e che sembrasse un po’ più sicura, infatti la casa di Timmy, sebbene fatta con paglia geneticamente modificata, gli sembrava abbastanza fragile.

Però anche lui non voleva un mutuo che gli durasse in eterno così accettò quando il lupo gli propose una casa solida come una roccia, fatta con legno modificato geneticamente più resistente del cemento armato. L’adorabile casetta era “per gli amanti della natura, costruita con un’architettura simile a quella di una baita di montagna di altri tempi. Una casa in cui puoi sentire l’odore degli alberi e vivere delle emozioni uniche”. Tommy accettò con entusiasmo di comprare quella magnifica casa che pur essendo costruita con il legno era a prova di pioggia, vento, fuoco, vulcano, terremoti, meteoriti e bomba atomica. Così firmo un contratto simile a quello di Timmy sempre con su una “strana macchia” e si impegnò a pagare la casa ad il vantaggiosissimo prezzo di 100 mila euro.

Gimmy era da sempre stato il più previdente dei maialini, ottimo lavoratore ed economo. Tra le altre cose il suo contratto a progetto sarebbe diventato a breve contratto a tempo determinato.

Così decise di prendersi quella adorabile casetta che aveva adocchiato da quando erano entrati nel complesso, quella con un grande giardino e costruita con mattoni e cemento e con quelle adorabili fioriere alle finestre. Oh se era stupenda! Semplicemente perfetta, aveva anche un camino! Ezechiele la pubblicizzò come “una casa costruita con mattoni e cemento, per chi ama la tranquillità e vivere a contatto con la natura in totale comodità” e gli fece vedere anche che aveva il camino, un’adorabile taverna, quattro locali più servizi con ampio garage. Così Gimmy firmò il contratto con la macchia e trattò con Ezechiele che alla fine gli offrì la casa a 240 mila euro.

Passarono gli anni. Tim e Tom erano sempre più disperati, le loro case continuavano a sgretolarsi davanti ai loro occhi, finirono in causa contro Ezech & Company, ma persero clamorosamente. Finirono di pagare il mutuo a stento e arrivando addirittura a prostituirsi, quando persero entrambi il lavoro a causa della Grande Crisi del 2009. Si ingegnarono però a trovare mille modi per aggiustare la loro casa e oramai erano diventati grandi esperti nel riparare i danni.

Gimmy invece era contento della sua casa e lavorava notte e giorno per pagare il mutuo, accettando qualsiasi tipo di lavoro purché onesto, alla fine con mille sacrifici riuscì a tirare avanti. Non stava mai a casa, ma quando ci stava si sentiva ripagato per tutta la vita di stenti che conduceva. C’era solo un piccolo problema, la notte sentiva degli strani scricchioli, ma Ezechiele gli disse che era un fantasma e che gli dispiaceva di non avergli detto niente a proposito all’inizio, ma credeva di aver risolto chiamando i Ghost Busters. Gli propose quindi di chiudere un occhio se lui gli faceva 40 mila euro di sconto. Gimmy per 40 mila euro in meno da pagare era disposto anche a chiudere occhi, naso e bocca.

E così il tempo passò.

Fu allora che avvenne il terremoto e che la casa di Gimmy, Tim e Tom si sgretolò come neve al sole.

Tim e Tom erano ormai abituati a questi piccoli inconvenienti.

Gimmy, invece, venne a stento tratto vivo dalle macerie e quando gli spiegarono cosa era successo si sentì ancora più male, una vita intera di sacrifici ridotta a pezzi. Anni ed anni di stenti, privazioni e la casa era caduta come quella di Tim e Tom… non capiva. Qualcuno gli disse che la casa era stata cementificata con sabbia di mare. Gimmy sembrava aver perso tutte le forze. Poi venne Ezechiele a chiedergli di saldare il mutuo o lavorare per lui 100 ore al giorno.

Così Gimmy fece l’unica cosa possibile. Comprò una pistola e un barile di benzina e un accendino. Andò a casa del lupo, che era lì, solida, come nessun altra che la sua società avesse mai costruito. C’erano guardie dappertutto, ma Gimmy l’aveva previsto perciò in precedenza aveva suggerito a Tim e Tom uno scherzo mancino da fare ad Ezechiele, ovvero distrarre le sue guardie con delle ragazze molto belle (conoscenti dei porcellini, che per anni si erano prostituiti). Mentre le guardie erano distratte i due porcellini potevano scrivere, sul muro della casa, indisturbati: “sono un assassino” mentre altri piccoli balordi porcellini avrebbero lanciato dei petardi in modo che le guardie impazzissero dal nervosismo e anche il lupo.

Gimmy, conoscendo i suoi fratelli era sicuro che avrebbero subito messo in atto un piano così bislacco e approfittò del fatto per sistemare il suo di piano.

Si vestì il più nero possibile con un cappello dello stesso colore, gettò delle bistecche soporifere ai grossi cani ed entrò in casa proprio nel momento in cui le guardie erano distratte. Aveva poco tempo prima che iniziassero a sparare petardi. Ezechiele era nel suo letto che dormiva come un angelo, per niente disperato come le centinaia di persone che aveva ucciso e che erano morte nel loro letto schiacciate da anni di sacrificio. Gimmy lo odiò, puntò la pisola, schiacciò il grilletto e gli sparò alla gamba. In contemporanea fuori scoppiò un petardo. Ezechiele si svegliò e guardò in faccia contratto dal dolore il suo assassino. Gimmy gli sputò in faccia e poi puntò il grilletto al cervello e temendo che non fosse morto sparò dritto al cuore. Fuori continuavano ad esplodere petardi. Gimmy buttò benzina sul letto. Poi andò nell’ufficio del lupo, sparse benzina dappertutto e accese il fuoco. Scappò dalla finestra poco prima che saltasse in aria la casa. Nessuno si accorse di lui.

Qualcuno provò ad indagare ma erano in troppi ad avercela con Ezechiele che non sapevano da dove cominciare.

E cosa ne fu sei porcellini? Vorrei tanto poter dire che vissero felici e contenti…

0 commenti: