Abigail era in ospedale, certo niente di grave, semplicemente per un po' non poteva camminare e doveva fare riabilitazione. Stava studiando per superare quel maledetto esame da strega che le sarebbe servito per poter fare delle pozioni che facevano capire meglio la lingua Quenya . Certe volte si chiedeva che senso avesse lavorare sodo per una cosa del genere, bastava andare sul posto e apprenderla e bere un intruglio magico che avrebbe fatto in modo che in pochi giorni la sapessi abbastanza bene. Fatto sta che Abigail aveva la gamba ingessata, ferma nel letto in un caldo atroce di Agosto. Nell'aria aleggiava un tanfo orrendo di qualche disinfettante. Malgrado fosse una strega non poteva fare nessuna magia per guarire e doveva stare sdraiata a guardare il soffitto. Dolorante e con un mal di testa atroce. Non le sembrava per niente di essere in una fiaba. Quanto avrebbe voluto essere in un altro posto. Quanto avrebbe voluto Lui al suo fianco. Solo che lui non c'era. Le arrivò un messaggio. Era arrivato nella terra delle fate. Il viaggio era andato bene, la salutava e le ricordava che se era partito l'aveva fatto solo per lei.
Greatwit era partito perchè così avrebbe appreso meglio la lingua Quenya che gli serviva per accedere a quel fantastico lavoro che gli avrebbe fatto quadagnare tanto. Le aveva anche detto che lo faceva per lei e che a lui non piaceva per niente andare in giro a bere intrugli magici in altri posti che non erano casa sua se non era costretto a farlo. Bere intrugli, si sà è faticoso.
Abigail immaginava quel posto, lo aveva studiato così tanto. I suoi prati, i suoi monumenti, la sua atmosfera. Aveva desiderato così tanto andarci. Con la mano allontanò la fastidiosa mosca che le ronzava intorno. Odiò Greatwit. Si odiò per averlo odiato. Continuò ad odiarlo...
Mise il broncio. Smise di avere il broncio. Diventò irritabile. Provò istinti omicidi verso la mosca.
Sogno di un Edward che stava vicino a una Bella. Sogno di un Ian che teneva tra le mani tutto il tempo una Wanda. Sognò il paese della lingua Quenya. Smise di sognarlo. Non sognò Greatwit. Gli rispose: "wow com'è il posto?" spense il cellulare. Lo riaccese. Lo rispense. Mandò un messaggio a друго́й. Non si sentì in colpa. Chiuse gli occhi. Si sentì con il magone. Prese il libro per studiare, lo richiuse. Lo riprese. Le veniva solo rabbia.
Concentrati...concentrati... la gamba...la mosca. Sul libro si parla di morte...concentrati... sul libro si parla di mosche...concentrati...sul libro si parla di lillà...concentrati...sul libro si parla di tordi beffeggiatori...concentrati...sul libro si parla di fiori velenosi... concentrati...sul libro si parla di una fanciulla avvelenata...concentrati...sul libro si parla di una fanciulla che fuori è veleno e dentro è pura...concentrati...
lunedì 18 maggio 2009
Le vacanze di Abigail
Pubblicato da
Arimi
alle
10:18
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