lunedì 18 maggio 2009

E Lilith non accettò Adamo

Lilith non lo accettava. Non ammetteva in alcun modo che quella potesse essere la sua vita. Rinchiusa in un posto ad accettare ordini. Lei voleva assolutamente sapere. Voleva capire, voleva andare da altre parti, non voleva qualcuno che le imponesse qualcosa. Non le interessava mangiare frutti che l'avrebbero resa potente e immortale. Non le interessava stare con qualcuno che ogni giorno le rinfacciava che era nata da una sua costola che si era sacrificato per lei. Lilith non lo voleva. Come non voleva mangiare nessun frutto. Semplicemente non voleva niente che le fosse imposto. Certo una vita del genere era un paradiso. Ma non lo scendere a compromessi. Era grata a chi l'aveva creata, anzi lo adorava, e non avrebbe voluto disubbidire. Così gli parò. Gli disse che non voleva che qualcuno per tutta la vita gli dicesse cosa fare, voleva essere libera, pari a quella persona e non sua sottomessa semplicemente perchè lui inconsapevolmente, controvoglia e scocciato le aveva regalato una costola. Voleva solo essere libera di essere come gli altri animali, come gli alberi che crescevano. Non accettava che qualcuno anche solo minimamente la comandasse. Dopotutto l'unica regola che avevano era solo che non mangiasse quel frutto, che non volesse essere come LUI, con gli stessi poteri. Essere onnipotente non le interessava, voleva solo la libertà. La chiese, combattè per averla e la ottenne. Semplicemente scelse e con fatica abbandonò quel posto fantastico. Perfettamente consapevole di quello che stava facendo, ma era meglio vivere da qualche altro posto piuttosto che sottostare a leggi ingiuste. E questa è la sua storia.

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